EY è una società di consulenza che occupa 190mila persone nel mondo, con un fatturato di 27,4 miliardi di dollari. In Italia il gruppo EY, composto da sei società e con poco meno di 3mila dipendenti, attua un comportamento decisamente responsabile nei confronti dei giovani - il gruppo fa infatti parte, dallo scorso febbraio, anche dell'RdS network - offrendo per esempio un rimborso spese mensile di 850 euro al mese ai suoi stagisti (circa 450 ogni anno) e utilizzando molto bene il contratto di apprendistato: nel solo 2014, per dare un'idea, ha assunto oltre 400 giovani con questo tipo di contratto, aggiudicandosi per questo anche l'RdS award 2015 per il miglior utilizzo dell'apprendistato.
EY ha avviato da qualche settimana lo YTPY 2015, che sta per "Young Tax Professional of the Year": un concorso - quest'anno alla sua terza edizione - rivolto a studenti iscritti al primo o secondo anno di un corso di laurea magistrale in Economia o al quarto e quinto anno di un corso a ciclo unico in Giurisprudenza, che abbiano almeno un esame di diritto tributario all’interno del proprio piano di studi e una forte motivazione verso le tematiche Tax.
Quella riservare la competition agli studenti, anziché aprirla anche ai neolaureati, è una scelta precisa: «Vogliamo far conoscere EY agli studenti oltre che a chi sia affaccia al mondo del lavoro» spiega alla Repubblica degli Stagisti Diana De Filippis, da due anni nell'ufficio HR di EY con il ruolo di recruiter: «Riteniamo che, ai fini della loro formazione, sia un’ottima opportunità per mettersi alla prova cimentandosi nella risoluzione di un case study, nell’esposizione delle loro idee davanti ad una giuria di esperti del settore e provare a partecipare alla competizione internazionale. I neolaureati hanno la possibilità di candidarsi e di avere direttamente delle opportunità lavorative presso la nostra realtà. L’idea della competizione nasce per dare l’opportunità anche agli studenti di fare un’esperienza eccezionale».
In concreto, l'YTPY 2015 prevede due fasi: la prima comincerà dopo il 5 luglio, termine ultimo per le candidature. Per partecipare è sufficiente avere i requisiti e candidarsi sul sito, entro appunto il 5 luglio, allegando il curriculum e il piano di studi che attesti l’esame di diritto tributario nel percorso accademico.
I ragazzi in linea con le caratteristiche necessarie per la competizione avranno la possibilità di mettersi in gioco subito entrando nel vivo della sfida: «Inizialmente riceveranno dei test logico attitudinali da compilare online e un test di inglese» anticipa Diana De Filippis: «Chi supererà questa prima fase di selezione parteciperà ad un assessment di gruppo presso le nostre sedi di Milano e Roma e a seguire, sosterrà un colloquio individuale motivazionale». Chi tra questi primi prescelti non dovesse non essere domiciliato in Lombardia o in Lazio, verrà rimborsato per le spese di viaggio.
«Chi supererà questa fase riceverà un case study sul quale lavorare individualmente» continua De Filippis: «La giuria valuterà tutti i case study ricevuti e decreterà i finalisti che parteciperanno alla sfida finale il 30 ottobre a Milano». I finalisti saranno al massimo 6 e discuteranno il case study da loro elaborato davanti ad una giuria di professionisti: per farlo si ritroveranno a Milano (è sempre previsto il rimborso del viaggio per chi venisse da fuori Lombardia) e il vincitore della finale italiana parteciperà ad un corso di fiscalità internazionale ad Amsterdam, presso l'International Bureau of Fiscal Documentation, della durata 3 giorni, per il quale EY si farà carico di tutte le spese. Ma non è finita: ci sarà anche una finale internazionale, che si svolgerà tra il 29 novembre e il 3 dicembre 2015 ad Amsterdam. Al vincitore della competition dell'anno scorso, per fare un esempio, come premio è arrivato un giro del mondo di 30 giorni: un viaggio di lavoro con visite in centri chiave di EY per il settore tasse a Londra, Washington D.C. e Hong Kong.
«Siamo alla terza edizione della YTPY, la partecipazione degli studenti italiani è stata sempre alta e siamo fieri di far confrontare i nostri studenti con quelli degli altri Paesi partecipanti» dice Diana De Filippis. Con un certo orgoglio "rosa": «Le vincitrici delle due scorse edizioni sono state due ragazze, Daiana Buono nel 2013 e Flavia Vespasiani nel 2014». E vincere la YTPY sembra essere anche un ottimo viatico per il proprio futuro professionale: sia Daiana sia Flavia attualmente lavorano in EY: «Entrambe hanno colpito la giuria per la loro tenacia e per il modo in cui hanno affrontato tutta la fase di selezione e, soprattutto, la presentazione».
«Io mi sono laureata alla Federico II e attualmente lavoro in EY da un anno e mezzo. Ho deciso di partecipare alla competizione principalmente per avere l'opportunità di entrare in contatto con un'azienda come EY, e magari anche di avere poi un'offerta di lavoro» racconta in maniera molto diretta Daiana in una video-testimonianza pubblicata sulla pagina Facebook EY Italy Careers: «A parte l'ansia di dover risolvere e discutere un caso in inglese di fronte a persone così importanti, è stata comunque una esperienza per mettersi in gioco e per superare i propri limiti. E poi è stato divertente perché abbiamo fatto la caccia al tesoro nel centro storico di Copenhagen, abbiamo cenato sul battello lungo il fiume, ho potuto conoscere persone da tutto il mondo con background diversi e con esperienze culturali diverse. E non solo persone che come me avevano partecipato alla competizione ma anche persone che già lavorano in EY in tutto il mondo e che quindi ci hanno portato la propria esperienza». Daiana non ha vinto anche la competizione internazionale, ma non importa: un lauto bottino lo ha portato a casa lo stesso: «Lavoro in EY quindi ho avuto l'offerta di lavoro che desideravo. Il consiglio che vi posso dare è quello di provarci comunque. Anche se pensate che non conoscete abbastanza bene l'inglese, oppure avete paura perché non tutti all'università si confrontano con temi di fiscalità internazionale. Io ad esempio non lo avevo mai fatto, quindi ho risolto il caso senza sapere quasi nulla praticamente, studiando lì per lì: e vi assicuro che si può fare. Provateci comunque, non abbiate paura dei vostri limiti e credete nel vostro talento. EY vi sta cercando, non vi nascondete»
«A breve dovrò laurearmi in economia all'università cattolica di Piacenza e ho deciso di prendere parte l'anno scorso al YT principalmente per mettermi alla prova, e poi ho pensato che sarebbe stato un'esperienza oltre che stimolante anche divertente» le fa eco Flavia, raccontando qualche dettaglio dell'iter della competizione: «La prima fase noi dovevamo sviluppare un case study che poi avremmo dovuto discutere di fronte ad una commissione composta dai principali tax manager di grandi società italiane, alcuni partner di EY, e professori delle maggiori università italiane. La seconda fase si è disputata l'anno scorso ad Amsterdam, ed è stata una piacevole sorpresa perché lì ho avuto modo di conoscere tanti altri ragazzi che avevano condiviso la mia stessa esperienza». Anche per Flavia la possibilità di conoscere tanti giovani di diverse nazionalità è stato un valore aggiunto, ma non solo: «Tutti i coach dell'EY e anche i partner stessi che erano presenti all'evento ad Amsterdam ci hanno messi a nostro agio e oltre alla parte prettamente tecnica ci hanno dato delle delucidazioni sulle soft skills, quindi è stato molto costruttivo anche da un punto di vista non tecnico». Fino ad arrivare al momento più emozionante: «discutere il case study davanti a una commissione di esperti della consulenza fiscale a livello internazionale».
Insomma, finora nessun italiano ha vinto la finale internazionale: «Uno stimolo in più per partecipare» secondo Diana De Filippis, che chiude con un consiglio chiaro ai giovani potenziali partecipanti: «Provateci: non abbiate timori, credete in voi stessi e datevi una possibilità. Ci rendiamo conto che gli step di selezione sembrano tanti, duri e difficili ma vi assicuriamo che è una bellissima esperienza. Tutti i ragazzi che hanno partecipato alle precedenti edizioni ci hanno detto che, indipendentemente dal risultato, per loro è stata un’esperienza altamente formativa. Non capita sempre di riuscire a confrontarsi con professionisti di così alto spessore e quindi vi invitiamo a cogliere questa opportunità. Del resto… cosa avete da perdere? Un grandissimo in bocca al lupo e che vinca il migliore!».
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