Scritto il 11 Giu 2020 in Notizie
Coronavirus covid indennità di stage Regione Lombardia sospensione stage sostegno al reddito
Oltre diecimila tirocini extracurricolari sono stati interrotti o sospesi durante l'emergenza Coronavirus nella sola Regione Lombardia, a partire da fine febbraio. È Melania Rizzoli, assessora all'Istruzione, formazione e lavoro della Giunta Fontana, a fornire – indirettamente – questo numero. E ad annunciare che per questi diecimila stagisti non ci sarà nessuna forma di sostegno economico da parte della Regione Lombardia.
È ciò che è emerso l'altroieri nel corso della seduta del consiglio regionale in cui gli assessori sono stati chiamati a rispondere alle interrogazioni dei consiglieri. E Rizzoli ha dovuto rispondere all'interrogazione presentata da cinque consiglieri del Partito Democratico: Pietro Bussolati, Paola Bocci, Raffaele Straniero, Maria Rozza e Matteo Piloni (tutti "consiglieri di minoranza", dato che la Regione è governata dal centrodestra), avente come oggetto «Tirocini curricolari ed extracurricolari».
«I tirocini extracurricolari attivi in Lombardia alla data del 25 febbraio erano 15.576, di cui solo una parte, circa un terzo, sono proseguiti con modalità a distanza» ha detto l'assessora, ricordando che «il volume dei tirocini extracurricolari attivati storicamente in Regione Lombardia è molto diverso da quello di tutte le altre Regioni, compresa l’Emilia Romagna». Il che è certamente vero, dato che in Lombardia si svolge di solito un quinto degli stage di tutta Italia, e i dati più recenti pubblicati dal ministero del Lavoro attestano che per esempio nel corso del 2019 sono stati attivati in Lombardia 74mila tirocini, contro i 31mila scarsi dell'Emilia Romagna.
Perché l'assessora abbia citato l'Emilia Romagna è presto detto: nella loro interrogazione i consiglieri PD chiedevano «per quale motivo Regione Lombardia non abbia sin qui stanziato, al pari di altre Regioni, un contributo ad hoc a favore degli stagisti che si sono trovati senza indennità di tirocinio in seguito all'interruzione dello stesso dovuta all’emergenza sanitaria del CoVid 19». Facendo l'esempio dell'Emilia Romagna e di altre Regioni che «per fronteggiare questa delicata situazione, hanno già oggi previsto l’erogazione di un contributo una tantum a favore dei tirocinanti sospesi» e specificando che In particolare, «l’Emilia Romagna erogherà 450 euro [...] a fronte di 11 milioni di stanziamento totale; la Toscana 433 euro (5,1 milioni di stanziamento totale) ed il Lazio 600 euro (di 5,4 milioni di stanziamento totale)».
La Regione Lombardia, invece, non ha intenzione di stanziare fondi per indennizzare gli stagisti rimasti fermi a marzo, aprile e maggio. Né adesso né in futuro. «Le politiche attive di Regione Lombardia valorizzano la natura del tirocinio che non è quella di un rapporto di lavoro a cui connettere misure di sostegno del reddito» è la posizione dell'assessora Rizzoli, che cerca conforto anche nelle decisioni del Governo aggiungendo «come peraltro non hanno fatto nemmeno i diversi provvedimenti emergenziali adottati dal Governo, che ha previsto interventi una tantum per diverse platee, escluse i tirocinanti extracurricolari».
Dunque, riassumendo. Siccome il Governo non ha stanziato fondi per sostenere economicamente gli stagisti, secondo la Giunta Fontana nemmeno la Regione Lombardia è tenuta a farlo. A parere dell'assessora il fatto che in Lombardia ci siano più stagisti che nelle altre Regioni, anziché essere un motivo per prendere più in considerazione il tema e attivare delle misure di sostegno per questa platea, al contrario è un motivo in più per non attivare questo tipo di misure. [qui l'intero video con gli interventi dell'assessora Rizzoli e del consigliere Bussolati]
Forse perché costerebbero troppo? Davvero vogliamo credere che la Regione più produttiva d'Italia non potrebbe mettere a budget 5 milioni di euro per offrire anche solo 500 euro di indennità una tantum ai suoi 10mila stagisti rimasti sospesi, o che hanno subito la fine anticipata del proprio tirocinio, a causa della pandemia?
Molto deluso Pietro Bussolati, uno dei consiglieri firmatari dell'interrogazione, che subito dopo l'intervento dell'assessora nell'aula consiliare ha preso la parola per una replica: «Il Lazio, la Toscana e l’Emilia Romagna hanno messo risorse importanti per indennizzare gli stagisti che non lavorano più e che magari hanno affittato una casa e che non hanno un euro. Sono stupidi questi presidenti di Regione? Bonaccini, Rossi e Zingaretti? Perché voi non mettete queste risorse?». L'affondo politico è chiaro: le tre Regioni citate sono guardacaso tutte guidate da giunte di centrosinistra.
Ma davvero tutelare i tirocinanti è qualcosa di sinistra? In altri territori anche esponenti politici di centrodestra hanno dimostrato attenzione. Sembra piuttosto che vi sia una specifica posizione di disinteresse della giunta Fontana al tema delle necessità economiche dei tirocinanti. Nel suo intervento di risposta all'interrogazione l'assessora Rizzoli ha ripercorso le decisioni positive della Regione Lombardia in materia di svolgimento dei tirocini durante la pandemia: «L’assessorato è intervenuto con indirizzi tesi ad ampliare il più possibile la possibilità di continuità ai percorsi di tirocinio già avviati, disciplinando alcune fattispecie che non sono state previste dalle Linee guida: è stata introdotta la modalità del tirocinio a distanza, applicabile a tutti quei tirocini che per tipo di attività avevano la possibilità di continuare a svolgersi con modalità simili allo smart-working, assicurando la continuità del tuto raggio. Poi è stata introdotta la possibilità di proroga del tirocinio anche oltre i termini previsti dalle Linee guida per consentire il recupero del periodo di interruzione. E infine è stata consentita la continuità del tirocinio anche presso soggetti ospitanti che hanno richiesto la cassa integrazione per il Covid-19 sia a ore che a rotazione, anche nei casi dove i lavoratori della stessa unità operativa adibiti alle stesse mansioni del tirocinante sono stati sospesi». Tutto vero. La Regione Lombardia è stata la prima a mettere nero su bianco la possibilità di fare smart internshipping.
Ma per stessa ammissione dell'assessora, questi provvedimenti hanno riguardato solamente un terzo dei circa 16mila tirocini attivi al momento dello scoppio della pandemia. E chi ha potuto proseguire il suo stage ha continuato senza problemi a percepire la sua indennità mensile, e dunque non ha avuto una diminuzione delle sue entrate economiche. Ma gli altri due terzi? Gli oltre diecimila tirocinanti che si son trovati impossibilitati a proseguire da casa, e a causa della sospensione o interruzione del proprio percorso di formazione on the job hanno visto polverizzarsi anche l'indennità mensile con cui si mantenevano? La Regione Lombardia ha detto chiaro e tondo, l'altroieri, che non ritiene sia necessario attivare per loro misure di sostegno al reddito.
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