Tra i tanti libri sulla precarietà usciti negli ultimi tempi, Diario di un precario (sentimentale), edito da Ediesse, ha il dono dell’ironia, a tratti anche della comicità. In poco meno di 200 pagine l'autrice Maria Antonia Fama racconta la storia di Assunta Buonavolontà (caso esemplare di nomen omen), brillante neolaureata in Scienze della comunicazione in cerca di impiego e alle prese con le inevitabili disavventure del caso. Porte sbattute in faccia, colloqui di lavoro improbabili e peripezie per sopravvivere con pochi euro al mese. Vedendo che i suoi sforzi nella ricerca di occupazione risultano vani Assunta, fuorisede calabrese trapiantata nella capitale, cade anche in uno stato di "semidepressione": e allora eccola a passare le sue giornate sul divano di un appartamento in condivisione, infilata nel triste pigiama-tuta (un regalo della mamma «per la vita casalinga»), a fantasticare sul suo vero sogno di gloria: quello di diventare attrice. Destinato a infrangersi contro la cruda realtà. «Lo sai tra le mie amiche chi si è trovata meglio di tutte?» scrive Assunta sul diario «Quella che è diventata modella. Già perché ormai essere modella è un prerequisito. Io ho studiato anni per fare l’attrice: soldi buttati». Meglio la chirurgia estetica: «Liposuzione e sollevamento glutei; stiramento dei tendini, per sollevarmi un paio di centimetri; ceretta definitiva del cuoio capelluto dall’attaccatura dei capelli fino a metà cranio per sollevare la fronte». E naturalmente pure «per risollevare le sorti».
Anche lo stato di subordinazione delle donne nella società trova spazio nel libro. «Le nostre mamme bruciavano i reggiseni: la liberazione sessuale, l’aborto, il divorzio…» scrive l’autrice: poi sono arrivati gli anni Ottanta insieme alla caduta dei regimi comunisti, ed ecco i McDonald's e i sexy shop fioccare ovunque. «Noi che in quegli anni ci siamo nate, ci siamo ritrovate un po’ così, come i paesi dell’Est dopo la fine del comunismo: più occidentalizzati dell’Occidente. Ma che colpa abbiamo noi se siamo cresciute con Non è la Rai?». Leggerezza e brio sono i due capisaldi di questo libro-commedia dedicato a un argomento tutt’altro che da ridere.
Assunta Buonavolontà ce la mette proprio tutta per costruirsi un avvenire. Dà ripetizioni a bambini viziati di buona famiglia, fa da badante a un’anziana, frequenta il cpi («centro di permanenza infinita», lo ribattezza al posto di centro per l’impiego). Passa addirittura un periodo a vendere apparecchi aspira calzini. E si imbatte anche nell’amore, quello di un filosofo dottorando che però dovrà imbarcarsi verso mete lontane, in cerca di un futuro migliore. Un epilogo amaro, a cui si legherà anche il destino della protagonista...
Diario di un precario sentimentale è nato come radiogramma nel 2009 su Radio Articolo 1, e poi l'anno successivo è diventato uno spettacolo teatrale, di cui l'autrice è anche interprete. Il libro riserva nuove sorprese rispetto alla messa in scena, strappando un sorriso a chi – se precario e disoccupato - non ha più tanta voglia di piangersi addosso.
Una prossima presentazione è prevista mercoledì 11 aprile a Milano, alle 21 alla libreria popolare Tadino in via Tadino 18. Il 24 aprile sarà invece allo spazio Combo di Perugia.
Ilaria Mariotti
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