Corte dei conti Eu, il 50% delle candidature proviene dall’Italia: sarà per i 1.600 euro al mese di indennità?

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 15 Nov 2024 in Notizie

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«La Corte dei Conti europea è il luogo ideale per svolgere un tirocinio. Avrai l’opportunità di lavorare sodo su cose che contano davvero e te ne andrai sapendo che il tuo lavoro ha contribuito a fare la differenza per il futuro dell’Europa e dei suoi cittadini»: lo slogan della European Court of Auditors non ha bisogno di ulteriori aggiunte per gli aspiranti stagisti italiani, che da molti anni ormai sono in cima alle domande di partecipazione.

Per la sessione cominciata a ottobre di quest’anno l’Eca ha ricevuto 1.693 application: 902 dall’Italia, 289 dalla Spagna e 76 dalla Grecia, e poi tutti gli altri Paesi si sono spartiti le altre 426 candidature. Questo vuol dire che una percentuale enorme delle richieste, addirittura il 53 per cento, è arrivata proprio dal Bel Paese. Una costante nel tempo: anche per la sessione precedente, quella cominciata a marzo di quest’anno, sul totale di 1.949 richieste quasi la metà proveniva da italiani.

Purtroppo, poi gli italiani che sono stati selezionati e stanno dunque effettuando proprio adesso questo stage sono solo 5 sui 27 – gli altri sono 3 olandesi, irlandesi, francesi e spagnoli; due lituani; e uno da ognuno dei seguenti Paesi: Repubblica Ceca, Svezia, Slovacchia, Romania, Portogallo, Polonia, Grecia e Cipro.

Il fatto che il numero di selezionati da un certo Paese non sia necessariamente proporzionato al numero di candidature ricevute da quel Paese fa sì che la mole massiccia di candidature dall’Italia giochi purtroppo a sfavore dei nostri candidati: facendo un semplice calcolo aritmetico, gli italiani hanno solo mezza possibilità su 100 di passare, mentre per gli spagnoli la possibilità è doppia – una su cento – e per altre nazionalità ancor più alta: basti pensare che Olanda, Irlanda e Francia hanno ottenuto per la sessione in corso tre stagisti, pur avendo tutti e tre questi Paesi meno di 75 candidati: per loro quindi la probabilità di passare è stata, di fatto, addirittura una su tre.

È andata un po’ meglio per il Belpaese nella prima sessione 2024, cominciata lo scorso marzo: in questo caso sui 972 italiani a sottoporre l'application ne sono stati selezionati sette. Il flusso maggiore di candidati da altri Paesi per questa sessione è provenuto poi dalla Spagna (260 candidati, due selezionati), e dalla Francia (178 candidati, due selezionati). 


Per questa sessione di stage erano state ricevute anche 313 domande per tirocini senza rimborso spese, con l’Italia sempre in testa con 149 richieste, seguita dalla Francia con 44 e Spagna con 41. Alla fine, però, lo stagista selezionato è stato un irlandese.

Perché gli italiani sono così numerosi? «Riteniamo che apprezzino molto la qualità, le condizioni e i vantaggi competitivi di uno stage presso la Corte dei Conti europea per il loro sviluppo personale e professionale», spiega Enrico Grassi, primo manager della divisione Risorse umane nonché responsabile delle selezioni. La Corte cerca però di distribuire geograficamente la selezione dei candidati, «poiché riteniamo che una distribuzione geografica equilibrata dei nostri tirocinanti e del nostro personale contribuisca a migliorare la qualità del nostro lavoro e della nostra istituzione. Per questo promuoviamo attivamente le opportunità di tirocinio in tutta l'Unione europea, sperando di attrarre un numero crescente di tirocinanti provenienti da tutti gli Stati membri e che la qualità e i vantaggi competitivi delle nostre offerte di tirocinio siano ampiamente riconosciuti in tutta l'Unione europea».

Vantaggi non di poco conto, visto anche il solo rimborso spese: il revisore esterno dell’Ue, infatti, offre dal 2025 un’indennità di 1.600 euro al mese, salita ulteriormente rispetto ai 1.500 del 2024. Una scelta, spiega alla Repubblica degli Stagisti Damijan Fiser, vice portavoce della Corte dei Conti europea, «presa per aiutare i nostri tirocinanti ad affrontare meglio il costo della vita in Lussemburgo».

Anche per il prossimo anno i posti a disposizione di stage saranno una sessantina, suddivisi in due sessioni. La prima per cui è possibile fare domanda – entro il 30 novembre – prenderà il via il primo aprile 2025 e durerà fino al 30 settembre. Per partecipare è necessario possedere tutti i sei requisiti richiesti:essere cittadini europei, aver completato una laurea triennale entro la fine di novembre di quest’anno, aver inviato la domanda attraverso il sito della Corte, non aver svolto uno stage in altre istituzioni europee, avere una conoscenza dell’inglese o francese a livello C1 nella comprensione, scrittura e parlato e non essere mai stati dipendenti in altre organizzazioni europee.

Oltre al rimborso spese mensile la Corte dei Conti europea prevede anche il rimborso delle spese di viaggio di inizio e fine tirocinio sostenute dagli stagisti, per quanti abitano a più di 50 chilometri da Lussemburgo, con un tetto massimo per il solo viaggio di ritorno di 400 euro.
Tutti i dettagli sono elencati nella Decisione numero 56 che regolamenta i tirocini approvata a fine settembre di quest’anno.

Se selezionati si avrà un'attività a tempo pieno, quindi 40 ore a settimana, con la possibilità anche di essere in teleworking e con due giorni al mese di ferie, per un totale quindi su sei mesi di 12 giorni che possono anche essere accumulati e presi tutti insieme.  

Per rispondere a molte delle curiosità e richieste dei giovani chevorrebbero prendere parte a questo stage e cercare di accogliere da quanti più Paesi possibili nuovi candidati, quest’anno a fine ottobre la Corte dei Conti europea ha organizzato anche una sessione informativa online a cui tutti potevano prendere parte per sottoporre le proprie richieste. Durante questo evento Annemie Turtelboom, economista belga fiamminga, ex ministra e oggi componente della Corte dei Conti europea, ha voluto evidenziare i vantaggi del fare uno stage in questa istituzione: «Abbiamo una serie diversificata di compiti, si ha la possibilità di lavorare in un’ampia varietà di settori», e, infatti, solo il sei per cento dei tirocinanti selezionati nel 2023 aveva una formazione finanziaria o contabile. «Quindi non siate pessimisti se avete un’altra formazione». C’è poi la questione delle dimensioni: «Il nostro staff è di circa 950 persone. Siamo una piccola istituzione in confronto alla Commissione Europea dove lavorano circa 32mila persone. Qui è molto facile lavorare a stretto contatto con i revisori senior, parlare con il direttore, incontrare un membro della Corte. Non imparerete soltanto dagli argomenti affrontati ma anche dalle persone con livelli di esperienza diversi». Oltre al vantaggio di una città ricca di attività culturali e sportive a solo due ore di distanza da Bruxelles o Parigi. «Candidatevi» ha ripetuto Turtelboom, «è difficile essere selezionati, ma se non ci provate non potete riuscirci».  

Della stessa idea sulla Corte dei Conti Europea come un posto unico per cui fare un tirocinio è anche Enrico Grassi, che sottolinea come la Corte non sia «composta solo da revisori. Abbiamo un bell’organigramma con molte attività diverse». E snocciola i diversi profili reclutati nelle ultime sessioni di tirocinio: un quarto dei giovani provenienti da studi in legge, un altro da relazioni internazionali e un dodici per cento da studi economici. Forte anche il posizionamento delle specializzazioni in traduzione, fondamentale visto che tutti i report sono tradotti in tutte le lingue ufficiali delle Nazioni Unite.  


Perché, quindi scegliere la Corte dei Conti?Perché è «un’istituzione in cui il tuo contributo conta. La possibilità di lavorare su vari argomenti e imparare di più, proprio perché è un ente piccolo. Una struttura organizzativa relativamente piatta, il che vuol dire più possibilità di incontrare figure di top management, come il nostro segretario generale o i direttori e responsabili principali. Siamo piccoli, pochi e dobbiamo essere bravi. In più la nostra è un’istituzione che viaggia molto. E in aggiunta daremo delle opportunità di lavoro realistiche dopo lo stage». L’Eca conta, infatti, di mettere a punto un programma per consentire agli stagisti una prospettiva più lunga di rimanere all’interno dell’istituzione europea. 
Tra le novità del 2025 c’è anche la partenza di un programma di stage separato di sei o 12 mesi, per cui prossimamente saranno date più informazioni, specifico solo sull’intelligenza artificiale. 


Gli interessati possono compilare l’application form indicando in quali campi preferirebbero fare lo stage, inviando la domanda entro il 30 novembre. Da quel momento e fino al 31 gennaio avverranno le procedure di  preselezione, e a partire dal 1° febbraio i selezionati saranno contattati: se accetteranno, cominceranno lo stage il 1° aprile. L’ultimo consiglio prima di fare l’application è quello di fare i compiti: ovvero ricerche su quali settori far domanda, studiando anche quali opportunità si possono aprire in seguito. Un aiuto in questo senso possono darlo anche i social della Corte dei Conti europea: sulla pagina Facebook sono sempre pubblicate informazioni aggiornate, e sono anche disponibili i video di ex stagisti che raccontano la loro esperienza.

Marianna Lepore

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