«In Nestlé il dovere è piacere», anche perchè ben contrattualizzato e ben pagato

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 01 Lug 2012 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Maria Chiara Poggio, assunta con contratto di apprendistato in Nestlè.    

Ho venticinque anni e sono felice. Perché fino ad oggi la vita mi ha regalato tantissime esperienze positive. La prima? Certamente trascorrere il periodo universitario come studentessa fuorisede a Pavia, alla facoltà di economia. La scelta della città è stata guidata dai miei genitori e da mio fratello che ha quattro anni più di me e studiava lì: mi hanno convinta con i loro racconti di «città-universitaria-a-misura-di-studente» e così ad inizio ottobre del 2005 è cominciata la mia avventura. Durante l’università non ho lavorato, i miei mi mantenevano e vivevo in un appartamento con mio fratello. Ma dall’estate della maturità in poi l’obiettivo era lo stesso: finire gli esami al meglio a giugno per poter partire tre mesi d’estate a lavorare come animatrice nei villaggi turistici Club Med. Si sa, la paga non è alta in quel settore, ma mi ha permesso di potermi togliere qualche sfizio: era un contratto di tre mesi cocopro con una retribuzione netta di 800 euro più vitto e alloggio. L'esperienza in villaggio è stata per me una palestra: ho imparato il significato delle gerarchie e di ritmo di lavoro intensi. I villaggi Club Med, così come altri, sono molto ben strutturati. Non esistono tempi morti, ci si sente parte di un team che, anziché creare un prodotto, spingerne le rotazioni o cercare di far crescere la market share, deve far divertire i clienti trasformando la loro vacanza in un sogno. Certo i ritmi sono abbastanza serrati perché tutto deve funzionare alla perfezione... non importa a che ora si concluderà la preparazione dello spettacolo della sera successiva o altro, tutto deve essere perfetto! È stata un’esperienza che mi ha aiutata a maturare, che mi ha fatto crescere, mi ha fatto conoscere un ambiente internazionale e che mi è piaciuta così tanto da ripeterla per tre estati.
La seconda grande fortuna è che attualmente, a soli 25 anni, lavoro in Nestlé come assistant project manager Baci Perugina. Prima di ricoprire questa posizione ho fatto uno stage sempre in Nestlé nella come assistant market research per il marchio Buitoni, con un rimborso spese di 700 euro al mese più palestra e ristorante aziendale completamente gratuiti.
Quindi durante l’università non ho fatto stage: ho utilizzato il lavoro estivo come “palestra pratica” e gli altri nove mesi tutti per lo studio: così sono riuscita a finire presto la specialistica, nel luglio 2010. Avevo 23 anni. A quel punto ho cominciato a mandare il mio cv a banche, aziende e società di consulenza. Non conoscendo il mondo del lavoro non volevo essere io a pormi dei limiti nella scelta; ho preferito che fossero i vari step dei colloqui fatti a definire quale potesse essere il mio primo stage. Avevo inviato il cv a Nestlè dopo aver trovato sul sito un elenco di posizioni aperte. Dopo pochi giorni sono stata contattata per il primo colloquio di gruppo cui è seguito il colloquio con la persona della società interinale con cui collabora l'azienda. A questo primo step è seguito il colloquio con quella che sarebbe poi diventata la mia responsabile ed ancora il colloquio con l'HR di riferimento di divisione. Il meccanismo che deve essere seguito prima di potere iniziare uno stage in Nestlé è sicuramente indice della serietà dell'azienda stessa.
Sono stata fortunata: lo stage è stata un'esperienza unica dal punto di vista formativo, lavorativo ed umano. La mia tutor è stata per me un vero esempio; il team delle persone con cui lavoravo in poche settimane è diventato un gruppo di lavoro in cui mi sentivo perfettamente integrata. Ho avuto la possibilità di conoscere l'azienda, di cominciare a comprenderne il funzionamento, e a sviluppare competenze a 360 gradi. Il rimborso spese percepito durante i sei mesi di stage è sicuramente stato un riconoscimento importante, un vanto, vista la condizione economica attuale.
Alla fine dello stage, dopo un mese, ho iniziato un nuovo iter di selezione, e due mesi dal termine del tirocinio ho avuto la fortuna di poter firmare un contratto di apprendistato della durata di due anni. Attualmente lavoro nel marketing della divisione dolciaria dell’azienda. Sono responsabile digital di Baci Perugina e del canale Bar e tabacchi e percepisco 24mila lordi per 14 mensilità.
Da ormai un anno ricopro questa posizione, in un team affiatato in cui la collaborazione è la base del rapporto lavorativo. Spero di potere, anche in futuro, continuare a vivere esperienze come quelle attuali che mi diano soddisfazioni continue e che mi facciano sentire entusiasta di quello che faccio, di quello che è il mio dovere, un dovere che si presenta, ogni giorno, come un piacere.
Ora il mio obiettivo primario è quello di terminare il contratto di apprendistato nella speranza di un passaggio al’indeterminato; rimanere in Nestlé fino a quando l’azienda mi permetterà di crescere a livello di competenze professionali. Lavorare in una multinazionale è sicuramente una fortuna dal punto di vista dell’apprendimento.


Testo raccolto da Giulia Cimpanelli


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