Sarà pubblicato domani, giovedì 7 maggio, il nuovo bando di “Torno Subito”. Il progetto della regione Lazio dedicato a studenti universitari e laureati anche quest’anno finanzierà master, corsi di formazione e work experience in Italia o all’estero, associati a uno stage “di ritorno” nel Lazio.
L’edizione 2015, finanziata per 12 milioni di euro con risorse della nuova programmazione del Fondo sociale europeo 2014/2020, potrà coinvolgere circa mille ragazzi fra i 18 e i 35 anni: il doppio rispetto al 2014, quando erano stati ammessi 513 progetti [nella foto a destra, i vincitori della prima edizione al Maxxi di Roma].
Per candidarsi bisogna essere residenti o domiciliati nel Lazio da almeno sei mesi e risultare disoccupati o inoccupati, iscritti a un centro per l’impiego. Ogni aspirante candidato deve costruire il proprio progetto individuando autonomamente due partner: uno per la formazione all’estero o in altre regioni italiane e uno per il successivo stage nel Lazio, da scegliere fra aziende, università, enti di ricerca o del terzo settore - al momento sono circa 500 le realtà che hanno aderito al progetto.
Diverse le novità del bando 2015, che verrà pubblicato sul sito di Laziodisu e rimarrà aperto fino al 6 luglio. Anche perché, come ammette il coordinatore del progetto Nicola Patrizi [nella foto a sinistra], «durante la sperimentazione del 2014, sulla base dei riscontri avuti dai ragazzi, abbiamo individuato gli aspetti da migliorare». Prima di tutto, il bando si dividerà in quattro. Oltre a “Torno Subito Italia” (Tsi) e “Torno Subito Estero” (Tse) – che prevedono un primo periodo di formazione da 3 a 6 mesi fuori dal Lazio e un secondo di tirocinio o attività di ricerca in regione, sempre da 3 a 6 mesi – si aprono due nuove possibilità. La prima è “Torno Subito - Formazione lunga” (Tsfl), in cui la prima fase di studio o formazione potrà estendersi dai 7 ai 12 mesi, mentre la seconda avrà la stessa durata (3-6 mesi). L’altra, invece, è “Torno Subito – Professioni cinematografiche” (Tsp), che sarà aperta anche a studenti e diplomati degli istituti tecnici superiori. In questo caso, il periodo di formazione all’estero o in altre regioni andrà da 1 a 6 mesi e quello di stage rimarrà invariato.
Novità anche per quanto riguarda le spese pagate dalla Regione. Se per quelle dei master e dei corsi di formazione il tetto sarà sempre di 7 mila euro, che diventeranno 12 mila per i progetti di “Formazione lunga”, chi sceglie una work experience - cioè un tirocinio - per la prima fase da quest’anno riceverà un’indennità mensile di 600 euro lordi. Mentre anche quella per lo stage finale nel Lazio sarà di 600 euro lordi al mese (contro i 400 dello scorso anno). Saranno coperti, inoltre, anche i costi per la polizza sanitaria - consigliata per chi sceglie Paesi extra Ue - fino a 500 euro. E, per favorire la partecipazione al progetto di ragazzi disabili, è previsto il finanziamento dei costi supplementari fino a 4 mila euro, per servizi di assistenza, accompagnamento e trasporti.
Le spese di mobilità e soggiorno - viaggio, vitto e alloggio - per il periodo all’estero o in altre regioni saranno sempre calcolate sulla base di tabelle standard incluse nel bando (per esempio, per gli Stati Uniti, sono previsti 1075 euro al mese). Ma dopo i problemi riscontrati da molti dei vincitori dell’edizione pilota, la Regione ha deciso di modificare le modalità e le tempistiche dell’erogazione dei fondi. Nel 2014 infatti ai partecipanti prima della partenza veniva dato solo un acconto del 50% sul totale del budget previsto. Che spesso non bastava per pagare master o corsi di formazione e sostenere le spese all’estero, tanto che alcuni ragazzi avevano dovuto anticipare una quota di tasca propria. Mentre per il secondo acconto del 30% bisognava aspettare il ritorno nel Lazio e per il terzo (del 20%) l’ultima fase di stage. Per far fronte al problema, subito segnalato dai ragazzi partiti nel 2014, era stato poi concesso a chi lo chiedeva un anticipo del secondo acconto. Da quest’anno, però, regole nuove: «Ai vincitori verranno subito erogati, prima della partenza, tutti i contributi relativi alla prima fase» assicura Patrizi «mentre durante lo stage riceveranno ogni mese l’indennità di 600 euro».
Ancora è presto invece per fare un bilancio sulle ricadute occupazionali del progetto, visto che il percorso per quasi tutti i vincitori del 2014 non si è ancora concluso. Quel che si sa, per ora, è che sui 447 progetti poi effettivamente proseguiti, 315 sono arrivati alla conclusione della prima fase, e di questi 270 sono già passati a quella di tirocinio. «In 10 casi i progetti sono stati sospesi perché enti e aziende hanno deciso di trasformare gli stage in corso in contratti di lavoro» puntalizza fiero il vicepresidente della Regione e assessore alla Formazione, Massimiliano Smeriglio [nella foto a destra]. In particolare, in cinque casi su dieci, si è trattato di contratti di collaborazione a progetto, in un caso con partita Iva, in un altro di un assegno di ricerca presso l’università di Viterbo. Per un ragazzo, invece, la proposta della sport company in cui aveva fatto lo stage a Roma (dopo le esperienze a Londra in marketing e comunicazione sportiva) è stata quella di un contratto a tempo determinato. Mentre negli ultimi due casi le aziende (una del settore rifiuti, l’altra di ingegneria chimica) hanno optato subito per un contratto a tempo indeterminato.
Sara Grattoggi
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