Con questo articolo la Repubblica degli Stagisti inaugura la rubrica Aiutati che il web t'aiuta, con l'obiettivo di presentare ogni settimana ai suoi lettori altri siti utili per trovare buona informazione e notizie sul mondo della formazione e del lavoro. Contravveniamo così alla regola n. 1 di Internet, non scritta ma ben conosciuta dagli operatori del settore: quella di non cedere mai lettori indirizzandoli altrove - insomma, di non aiutare la "concorrenza". Lo facciamo perchè pensiamo che la Rete debba essere una vera rete, fitta di interconnessioni, e non una finta rete in cui le collaborazioni fra siti si limitino allo scambio di link.
Se oggi è normale sfogliare giornali espressamente dedicati agli annunci di lavoro, e avere su Internet l’imbarazzo della scelta con decine di siti di questo tipo, vent’anni fa le cose non stavano proprio così. «In effetti io mi definisco un po’ un pioniere» esordisce Roberto Marabini, 46 anni, giornalista professionista (nella foto), che dagli anni Novanta lavora in questo settore: «Cominciai facendo progettazione editoriale di giornali di annunci, che dalle testate “serie” venivano considerati di serie B».
Oggi Marabini dirige Lavoratorio, quotidiano online dedicato alle offerte di lavoro, visitato ogni giorno da 15-20mila utenti. La redazione è sparsa per l’Italia: due giornalisti, Gioia Maria Tozzi a Roma e Roberto Grande a Lecce, due grafici (uno a Firenze e uno a Napoli) e infine due tecnici informatici che fanno base a Varese.
Nel passato di Marabini ci sono due iniziative editoriali molto conosciute: «Anni fa fondai un giornale che si chiamava “Lavoro e Carriere”, concentrato inizialmente sulla zona del milanese. In quel caso mi “autoinventai” editore: poi, quando l'attività prese il via con 3-4mila copie a settimana, magicamente si risvegliò l’attenzione di un editore vero. Vendevamo 50-60mila copie dell’edizione a pagamento, che aveva articoli e approfondimenti oltre alle classiche inserzioni, e in più 200mila copie della versione free press, che invece conteneva soltanto le inserzioni. Intorno al 2000 tentammo poi il grande salto verso Internet lanciando Catapulta.it, versione online di “Lavoro e Carriere”, che fece un boom arrivando a un milione di visitatori al mese».
Nel 2007 però, con il cambio di editore, Marabini sceglie di allontanarsi e cercare altre strade. E mette a punto un nuovo progetto: «Nel settembre 2008 è nato Lavoratorio.it. L’intenzione era creare un sito che potesse offrire agli utenti non solo annunci, ma anche uno spazio di confronto e approfondimento». Secondo Marabini, infatti, il problema più grande del nostro mercato del lavoro è che aziende e lavoratori non sono capaci di comunicare. «Guardiamo per esempio le inserzioni» spiega: «In genere sono fatte talmente male che nel sito, nella sezione “Tutto di più forse”, ho pubblicato un testo dal titolo "L’inserzione imperfetta"». Una sorta di manualetto per imparare a leggere gli annunci, anche i meno comprensibili: «Spesso non contengono nemmeno le informazioni fondamentali! Qui entra in campo anche mia vocazione giornalistica: io considero fondamentale l’aspetto della chiarezza».
Marabini bacchetta le aziende ma non risparmia certo i giovani: «L’errore più frequente è inviare la propria candidatura a tappeto: bisognerebbe invece leggere bene l’inserzione e valutare, ragionare sull’opportunità di ciascuna candidatura, chiedersi "a chi sto mandando il mio cv? Sono adatto a questa mansione?" Invece spesso i ragazzi fanno affidamento sui grandi numeri, mandano centinaia di cv senza cavarne nulla. Ma io dico: se al ventesimo cv nessuno ti ha risposto, fermati. Vuol dire che stai sbagliando qualcosa». E poi il curriculum andrebbe ogni volta modificato: «Per mettere in evidenza le competenze più interessanti per quel particolare posto per il quale mi sto candidando» riassume il giornalista: «Anch’io una volta feci un errore di questo tipo: mandai il cv a un grande editore di libri dimenticando di mettere in evidenza l’esperienza che avevo fatto in ambito editoriale. E puntualmente al colloquio questa mancanza mi venne fatta notare».
Insomma, c’è ruggine nel sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Lavoratorio vuole funzionare da antiruggine, e in questi mesi ha sperimentato una formula innovativa: articoli che riportano notizie sulle aziende e sulle opportunità di carriera. I redattori setacciano Internet alla ricerca di informazioni utili, e poi fanno verifiche incrociate; in più, ricevono comunicati dalle grandi aziende e dalle agenzie per il lavoro più importanti. «A settembre arriveranno alcune novità: torneranno le inserzioni vere e proprie, e avvieremo anche produzioni televisive interne. Contiamo di passare dagli attuali 2 milioni di pagine viste al mese a 5-6 milioni. Del resto il futuro di Internet si gioca su contenuti, credibilità e indicizzazione: e i siti di annunci non fanno eccezione».
Eleonora Voltolina
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