La prima notizia è che Spindox, una delle società di consulenza informatica più dinamiche in Italia, nei mesi scorsi ha aperto un ufficio a Cagliari, nel quale già lavora una ventina di persone. Portando occupazione di qualità in una regione, la Sardegna, che solitamente per la sua “insularità” viene scartata dalle ipotesi di investimento delle grandi aziende – col risultato che i giovani sardi, specie i neolaureati, per trovare lavoro devono spostarsi “nel continente”.
«La Sardegna ha bisogno di aziende che investano; ma offre anche, a livello di competenze, profili interessanti, perfettamente in target rispetto alla nostra realtà» spiega Nadia Mabrouk, responsabile recruiting di Spindox. Papà egiziano e mamma italiana, classe 1986, laureata nel 2010 in Scienze della comunicazione con indirizzo comunicazione digitale e scientifica, Mabrouk ha cominciato la sua carriera nel gruppo Adecco, in una società di consulenza informatica, ed è passata in Spindox poco più di un anno fa.
«L'università di Cagliari offre dei corsi molto strutturati, che abbiamo trovato attinenti alle nostre esigenze, e di buona qualità» prosegue Mabrouk: «E poi aprire a Cagliari apre anche alla prospettiva che un domani i nostri colleghi sardi che oggi lavorano su altre sedi Spindox in Italia possano, se farà loro piacere, avere la possibilità di tornare a vivere e lavorare nella loro regione». La Regione Sardegna offre anche alcuni incentivi alle aziende che si insediano sul suo territorio, «il che sicuramente non fa male!»
La seconda notizia è che Spindox da un paio d’anni ha costruito un percorso formativo ad hoc per i giovani che vuole assumere: si chiama Academy. La terza notizia è che, per la prima volta quest’anno, una edizione della Spindox Academy si svolgerà proprio in Sardegna, coinvolgendo principalmente laureandi e neolaureati della facoltà di Informatica dell’università di Cagliari.
La prima edizione dell’Academy ha avuto luogo nel 2017, a Milano, coinvolgendo dieci persone. Le Academy adesso vengono organizzate più volte l’anno, in base alle esigenze aziendali; in tutto finora ne sono state fatte cinque – tre a Milano, due a Roma – a cui si aggiungono le due che partiranno a settembre 2019, una a Roma e una a Cagliari. Alle edizioni già avvenute hanno partecipato una cinquantina di giovani, con un 10% di rappresentanza femminile.
La particolarità è che, quantomeno finora, la modalità di inserimento degli allievi delle Academy è sempre stata quella direttamente con contratto di apprendistato (a seconda delle edizioni, o in collaborazione con agenzie per il lavoro oppure con assunzione diretta): dunque si impara, sì, ma entrando da subito con la qualifica di dipendente.
Il candidato ideale all’Academy di Spindox è un giovane appassionato di materie tecnico-scientifiche, preferibilmente neolaureato e under 30, appunto perché il percorso prevede una assunzione con contratto di apprendistato: ma l’azienda non è eccessivamente rigida, e se si imbatte in talenti che hanno acquisito competenze paragonabili a una laurea Stem attraverso altri percorsi, oppure che hanno superato i trent’anni, trova il modo di inquadrarli: «Abbiamo avuto un caso di un ultratrenne che abbiamo inserito in Academy con una modalità diversa dall'apprendistato» conferma Vittoria Spina, 33 anni; entrata in Spindox cinque anni fa tramite uno stage, oggi ricopre il ruolo di referente progetti Academy all’interno dell’ufficio HR.
Spina ha seguito passo per passo la genesi del progetto Academy: «La prima edizione, nell’autunno del 2017» ricorda «l’abbiamo realizzata un po’ come una prova, cercando un modo per essere più competitivi sul mercato e avere un maggior numero di persone junior da inserire sui progetti».
La “prova” è andata più che bene: il numero di Academy è cresciuto negli anni e rappresenta oggi un vero e proprio vivaio per le nuove assunzioni di profili junior in Spindox. L’Academy viene offerta gratuitamente, senza fee da pagare da parte dei partecipanti: la formazione è totalmente a carico dell’azienda. «La caratteristica principale dell’Academy è di avere quattro/sei settimane di formazione iniziale full time su una tematica specifica, e questo ci permette di colmare il gap tra formazione accademica e realtà lavorativa». La tipologia di percorso è simile ma la tematica specifica cambia da Academy ad Academy: «Per esempio, all'interno dell'ambito dello sviluppo abbiamo lo sviluppo Java e in particolare microservizi; oppure il tema dell'integrazione dei sistemi, utilizzando prodotti come webMethods piuttosto che Tibco» spiega Nadia Mabrouk.
I docenti sono solitamente dipendenti senior di Spindox, oppure esperti esterni individuati dal team formazione di Spindox o in collaborazione con APL. Ogni edizione coinvolge una decina di persone: «Come bacino ci rivolgiamo alle università, quindi per farci conoscere utilizziamo workshop all'interno degli atenei e career day, che sono sicuramente delle occasioni per entrare direttamente in contatto con laureandi e neolaureati, raccontare loro che cosa facciamo». Le lauree più “adatte” per entrare nell’Academy sono quelle in informatica e ingegneria informatica, ma vanno bene anche fisica e matematica: oggi in Spindox «abbiamo colleghi laureati in biochimica» aggiunge Nadia Mabrouk «che avevano magari studiato all’università concetti legati alla programmazione ad oggetti: siamo abbastanza flessibili, valutiamo la preparazione del singolo candidato» al di là delle etichette.
Un punto focale per Spindox che sia Nadia Mabrouk sia Vittoria Spina sottolineano spesso è che l’Academy ha l’obiettivo di offrire ai partecipanti dell’Academy un «percorso di inserimento in azienda graduale», in modo che «lo stacco dalla realtà accademica alla realtà lavorativa» risulti meno traumatico; c’è un «vantaggio a non essere “presi e buttati in azienda” subito con un contratto a tempo indeterminato» riflette Mabrouk «anche con un certo tipo di aspettative. Il grande valore aggiunto dell’Academy è che permette alle persone di essere prima formate rispetto a un determinato ruolo e determinata tematica: certo, sono stati preparati da un punto di vista accademico, ma sappiamo tutti che ad oggi la formazione accademica non è completamente esaustiva rispetto al mercato del lavoro. E poi essere coinvolti all'interno di un gruppo di ragazzi coetanei con percorsi similari crea anche engagement».
Per ogni Academy arrivano una cinquantina di candidature. «A livello di recruiting, il progetto dell’Academy è quello attraverso cui riusciamo a ottenere il maggior grado di eterogeneità dei candidati, anche per quanto riguarda le “quote rosa”: abbiamo la possibilità di poter coinvolgere più ragazze. Le Academy realizzate a Milano Spindox prevedono un primo mese in aula, presso gli uffici di Milano, e poi altri due mesi con una formazione on the job a Milano o Maranello, a seconda della destinazione finale concordata in fase di selezione.
Le selezioni per l’Academy di Cagliari si sono aperte a giugno e Spindox ha già ricevuto molti cv, arrivando quasi a completare la classe. I posti a disposizione in totale in questo caso sono otto, e c’è ancora tempo per qualche inserimento dell’ultimo minuto.
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